Non tutti sanno che l’invalidità civile, concessa dall’INPS, non è un beneficio garantito a vita. Sì, avete capito bene: l’INPS può revocare l’invalidità, e se non si è a conoscenza di questo, si rischia di perdere i benefici associati. Ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare brutte sorprese.
Il processo di riconoscimento dell’invalidità civile
Prima di tutto, è importante capire come funziona il processo di riconoscimento dell’invalidità civile. Se sei un cittadino con una riduzione della capacità lavorativa, puoi richiedere l’invalidità. Ma prima di ottenere i benefici, devi passare attraverso un processo di riconoscimento. Questo inizia con una richiesta al tuo medico di base per un certificato che attesti la tua patologia. Una volta ottenuto, devi inoltrarlo all’INPS. L’ente previdenziale, a sua volta, ti contatterà per fissare un appuntamento con una Commissione medica che esaminerà la tua documentazione e redigerà un verbale. Se l’esito è positivo e viene riconosciuta una certa percentuale di invalidità, potrai iniziare a godere dei benefici associati.
Le circostanze in cui l’INPS può revocare l’invalidità
Ma attenzione, perché l’invalidità non è sempre una condizione permanente. Se le condizioni di salute che hanno portato al riconoscimento dell’invalidità dovessero cambiare, l’INPS potrebbe decidere di revocare l’invalidità. Infatti, l’ente può verificare periodicamente se le condizioni patologiche specificate nel verbale di riconoscimento dell’invalidità persistono. Se, per esempio, le tue condizioni di salute migliorano o guarisci del tutto, la rivalutazione del tuo stato di salute potrebbe portare a una riduzione della percentuale di invalidità riconosciuta e, di conseguenza, alla perdita totale o parziale dei benefici.
Altre circostanze che possono portare alla revoca dell’invalidità
Oltre al miglioramento delle condizioni di salute, ci sono altre circostanze che possono portare alla revoca dell’invalidità. Ad esempio, se non ti presenti alla visita di revisione senza giustificare la tua assenza, o se non presenti la documentazione necessaria a dimostrare la persistenza delle condizioni che hanno portato al riconoscimento dell’invalidità, l’INPS potrebbe decidere di revocare l’invalidità. Anche il mancato rispetto di alcuni requisiti non sanitari, come la cittadinanza italiana o l’iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza per i cittadini stranieri, può portare alla revoca. Infine, ci sono i requisiti reddituali: se superi una certa soglia di reddito, potresti perdere il diritto all’invalidità, così come nel caso in cui non comunichi all’INPS i tuoi redditi.