Il Governo ha deciso di cambiare tattica per combattere la disoccupazione e il disagio economico. Addio ai sussidi mensili fissi, benvenuto al bonus di 8000 euro per chi assume disoccupati o lavoratori con un basso ISEE. Si tratta di un cambio di rotta importante, che punta a incentivare l’occupazione piuttosto che a fornire aiuti diretti. Vediamo insieme come funziona questa nuova misura.
Un nuovo approccio per combattere la disoccupazione
Il Governo, guidato da Meloni, ha deciso di abbandonare la vecchia strategia dei sussidi diretti e generalizzati, come il reddito di cittadinanza. Al suo posto, ecco una serie di misure pensate per stimolare le assunzioni, tra cui un bonus fino a 8.000 euro per chi assume disoccupati o lavoratori con un ISEE basso. L’idea è quella di stimolare le assunzioni attraverso aiuti concreti, che vadano a beneficiare sia i lavoratori che i datori di lavoro. Questo nuovo approccio è stato illustrato dall’INPS con la circolare n. 111 del 29 dicembre 2023.
Il bonus di 8.000 euro: a chi spetta e come funziona
Il bonus di 8.000 euro è pensato per coloro che assumono lavoratori disoccupati o con un ISEE basso (inferiore a 9.360 euro). Questo aiuto economico può essere utilizzato per assunzioni a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali o contratti di apprendistato. L’importante è che i lavoratori assunti siano beneficiari dell’assegno di inclusione o del supporto per la formazione e il lavoro, le due misure introdotte dal Governo Meloni per sostituire il reddito di cittadinanza.
Esonero contributivo e altri vantaggi per i datori di lavoro
L’esonero contributivo, che prende il nome di esonero per le assunzioni beneficiari di ADI (assegno di inclusione) e SFL (supporto per la formazione e il lavoro), è pari al risparmio sul 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, fino a un massimo di 8.000 euro all’anno. Questo bonus è rivolto ai datori di lavoro che inseriscono l’offerta di lavoro nel SIISL, il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, rispettando la regolarità contributiva (DURC) e la contrattazione collettiva. L’esonero contributivo può essere cumulato con l’incentivo economico per l’assunzione di soggetti disabili e con le varie agevolazioni che prevedono una riduzione della contribuzione previdenziale a carico del lavoratore. Questo vale anche per gli esoneri contributivi per l’occupazione giovanile e per l’assunzione di lavoratrici svantaggiate.