Sei mai stato in Abruzzo durante il periodo pasquale? Se la risposta è no, allora dovresti assolutamente programmare una visita. Non solo per le bellezze naturali e storiche della regione, ma soprattutto per assistere a un evento unico nel suo genere: la “Madonna che scappa”. Questa tradizione, che si svolge a Sulmona, è così affascinante che attira visitatori da tutto il mondo. Ma di cosa si tratta esattamente? E come è nata questa tradizione? Andiamo a scoprirlo insieme.
Il ritorno della “Madonna che scappa”
Il conto alla rovescia per il ritorno della “Madonna che scappa” è quasi finito. Questo rituale, uno dei più affascinanti e particolari d’Italia, vedrà la sua prossima edizione a breve. E come ogni anno, si prevede una grande partecipazione di pubblico, ansioso di assistere a questo evento e di incitare i portatori della statua della Madonna. Ma attenzione, non è un compito facile: portare la statua al traguardo senza cadere è una sfida non da poco, come dimostrano le numerose cadute avvenute nel corso degli anni.
Le origini della tradizione
Le origini di questa tradizione sono avvolte nel mistero. Si sa che a organizzare l’evento è la Confraternita di Santa Maria di Loreto di Sulmona, che conserva una foto dell’evento risalente al 1861. Ma si pensa che la tradizione potrebbe essere molto più antica, risalendo addirittura al Medioevo. Il rito vuole rievocare l’incontro tra la Madonna e Cristo Risorto il giorno di Pasqua. La processione parte dopo la Messa celebrata dal Vescovo nella Chiesa di Santa Maria della Tomba e percorre le vie del centro storico di Sulmona.
La leggenda e il significato della corsa
Secondo la leggenda, la corsa della Madonna vuole rappresentare il momento in cui la Madonna, dopo aver appreso la notizia della resurrezione di Cristo da San Giovanni, corre per incontrare il Figlio Risorto. La scena è ricreata ogni anno durante la processione e attira migliaia di visitatori. Ma c’è un altro aspetto interessante: se durante la corsa qualcosa non va come previsto, si crede che possa essere un cattivo presagio per l’anno a venire. Ad esempio, si racconta che le cadute avvenute nel 1914 e nel 1940 furono interpretate come preludi delle due guerre mondiali.